10 pratiche controintuitive

10 pratiche controintuitive per arrampicare meglio

Quando iniziamo ad arrampicare ci sentiamo ripetere in continuazione “usa i piedi”, “respira”, “stai calmo”, “scrolla le braccia”. Ed è anche ciò che ci ripetiamo in testa mentre scaliamo. Tutto bene fino a che siamo nella nostra così detta zona di comfort, o per banalizzarla, sul facile. Il problema è quando il gioco si fa duro, il nostro cervello tira fuori l’approccio atavico del “lotta o fuga” e ci fa fare la cosa sbagliata. Un segreto per migliorare le tue capacità è capire come la tua tecnica prende forma quando sei sotto stress e fuori dalla tua zona di comfort. Nel fervore della battaglia, non importa quanto abile ed esperto pensi di essere, avrai sempre quella tendenza ribollente a fare la cosa sbagliata. La chiave è definire attentamente quegli aspetti controintuitivi, in cui devi dire al tuo cervello “ehi, stai buono un attimo!”. Ecco 10 pratiche controintuitive che possono aiutarti a migliorare nell’arrampicata:

 

1 Non tentennare con il piede

Tutti sanno quanto sia importante posizionare i piedi con precisione, per cui perché non farlo quando sei al limite? Nove volte su dieci sbatti i piedi sulla roccia, in cerca del posizionamento corretto quando sei “tirato” o sbilanciato. La regola è “dove lo metti, piede sta”. Per prendere sicurezza metti i piedi leggermente più larghi delle spalle ed alza uno dei due piedi. Per stare in equilibrio dovrai alzare l’anca e spostare il peso sull’unico piede. Puoi fare questo esercizio in piedi su due tronchi.

 

2 Gli appoggi più grandi non sono sempre i migliori

Quando si è ghisati e pieni di adrenalina si cerca di gettare il piede sull’appoggio più largo ed evidente, anche se è in una brutta posizione, troppo in alto o troppo lontano. Se solo avessi avuto la sicurezza di fidarti di quelle piccole tacche che erano più in basso e più vicine, ti avrebbero permesso di alzare i piedi a passi più piccoli, più precisamente, se solo li avessi visti. La prossima volta cerca di nuovo i tuoi punti d’appoggio e considera la posizione prima di prendere una decisione affrettata.

 

raggiungi

3 Prima posiziona i piedi, poi raggiungi la presa

E’ una decisione semplice: o posizioni i piedi e poi raggiungi la presa o raggiungi la presa, tiri, ed alzi i piedi. Quando sei fresco e lucido cerchi sempre di posizionare bene i piedi, quindi perché quando sei al limite e ghisato, cerchi disperatamente di tirare le prese? Quando ti allunghi per raggiungere una presa lontana, tendi a sollevare i talloni, correndo il rischio di scivolare.

 

donkey monkey

4 Braccia a “Donkey Monkey”

Piegare le braccia fa sprecare forza e limita l’afflusso di sangue agli avambracci. Ovviamente è più intelligente appendersi a braccia dritte e scaricare tutta la forza attraverso lo scheletro invece di sforzare i muscoli.

Lo stile a braccia dritte non viene naturale. Se chiedi a un principiante di salire su una parete da arrampicata, usando qualsiasi presa, lo farà con le gambe dritte e le braccia piegate. Uno scimpanzè fa l’esatto contrario, scala con le braccia dritte e le gambe piegate. Anche abbassare il baricentro è controintuitivo perché sei concentrato sul tentativo di allungarti. Quando arrampico con mia figlia di 11 anni e le voglio ricordare di arrampicare a braccia tese, le dico “hey, qui fai donkey monkey”. Di solito con lei funziona.

 

5 Non stringere le prese

Non serve stringere le prese. Serve tenerle quel minimo indispensabile per darti tenuta ed equilibrio per spingere con il piede. Stringere le prese ti farà stancare e ghisare prima. Devi imparare ad utilizzare il giusto livello di forza da utilizzare con le mani. Per farlo non c’è altro da fare se non scalare e mentre lo fai, pensare a quanto stai stringendo la presa. Fare il trave e l’allenamento a secco, aiuta a capire quanta forza utilizzare.

 

passo duro

6 Non fermarti a fare ghisa sul passo duro

Quando raggiungi un punto duro, con prese piccole, non ha senso fermarsi ad imprecare, desiderando di trovare prese grandi. E’ il momento di “correre”, uscendo dal tratto che ti farà ghisare se stai fermo ancora un po’. Quando sai che sta per arrivare il passo chiave, fermati un po’ più sotto, quando non sei ancora in tensione. Scrolla per bene le mani e respira profondamente, poi, quando parti, parti.

 

visione ristretta

7 Visione ristretta

Quando stai lottando, tendi ad avere una visione ristretta di ciò che stai facendo. Vedi solo ciò che hai di fronte a te e perdi la capacità di avere una visione laterale. Quando sei al limite hai meno probabilità di individuare prese e appoggi fondamentali. Respira, mantieni la calma, ricordati che ci possono essere altre opzioni, oltre a quelle di lottare con ciò che hai di fronte.

 

8 Respira

Respirare, certo lo facciamo tutti quando scaliamo. Respirare nel modo giusto è un’altra cosa. Sono stati scritti interi libri sulla respirazione, ma la chiave è ricordarsi di respirare profondamente e regolarmente. Allungando la tua espirazione indurrai naturalmente a inalazione più profonda. Trattieni il respiro nel passaggio chiave, ed espira profondamente una volta superato.

 

scrollare

9 Scrollare le braccia

Quando scali, ricordati di scrollare le braccia, ritmicamente, anche quando non credi di averne bisogno. Scaricare le braccia ti darà quella riserva di energia inaspettata, quando ti troverai nel punto chiave. Non scrollare le braccia solo quando inizi a sentirti ghisato. Gioca d’anticipo e fallo con continuità mentre scali.

 

10 Incrociare le gambe e ruotare le anche

La maggior parte di climber inizia ad arrampicare su pareti verticali che prediligono uno stile di arrampicata in parallelo: quando vedi un appoggio sul lato sinistro del tuo corpo, ci metti il piede sinistro. Quando ne vedi uno a destra, ci metti il piede destro. Questo approccio funziona perfettamente su pareti verticali, ma ha conseguenze disastrose sugli strapiombi, ed è il motivo per cui la maggior parte dei neofiti pensa che gli strapiombi siano incredibilmente duri.

È una sorta di rivelazione rendersi conto che esiste un metodo alternativo che fa diventare gli strapiombi molto più facili: incrocia la gamba ed utilizza il piede opposto (vale a dire mettendo il piede sinistro su un punto d’appoggio a destra). In questo modo, ruoterai l’anca verso la parete, portando il corpo in equilibrio. Inoltre, puoi distendere le braccia, senza doverle piegare.

 

Sestogrado – yes, we climb.