beth rudden - skincare donne climber

Skincare per donne (e non solo) che arrampicano

Che tu sia una climber forte, neofita, dinamica, molto tecnica, che preferisce le gare di boulder o le vie lunghe… ti sarà capitato di notare secchezza, sfregamenti, vesciche o calli nella pelle delle mani. Si tratta, ovviamente, di un problema comune e normale. Tuttavia, per alcune climber avere una pelle lenta a rigenerarsi, con  secchezza, abrasioni e bolle non è piacevole da vedere, né da sopportare.

In particolare, ciò che più stressa lo strato più esterno dell’epidermide delle mani di una climber è l’esposizione a fattori come vento, gelo, sole, ma anche sudore, disidratazione e sfregamenti meccanici continui. Questi fattori colpiscono, seppur in maniera diversa, le scalatrici da falesia e quelle da palestra indoor. Infatti, se fuori le mani subiscono abrasioni e tagli dovuti a roccia tagliente, lami acuminate o grandi fessure in cui entrare con mani o braccia (in particolare su granito, dove la presenza di cristalli di quarzo rende la superficie particolarmente ruvida e quindi abrasiva), anche nell’ambiente indoor è molto facile procurarsi vesciche, calli ed escoriazioni, fino al fastidioso consumo degli strati superficiali di pelle.

vesciche e calli mani climber

Escludendo il riposo dall’attività arrampicatoria, consiglio sempre utile quanto mal accetto, come prevenire e curare la pelle delle mani di inarrestabili scalatori e scalatrici?

Come accelerare il rigenero cutaneo, per far recuperare prima la cute dopo un’attività intensa?

Attenzione, qui tratteremo solo di escoriazioni e abrasioni che colpiscono lo strato più esterno dell’epidermide, non di lesioni alle puleggie, tendiniti alle dita o altri tipi di infortuni più gravi per i quali consigliamo il consulto medico.

Regola numero 1 – Tenere le mani ammollo in acqua il meno possibile

Più la pelle delle mani è morbida, delicata e setosa e più soffrirà nell’adattamento alle abrasioni da arrampicata. Quindi la regola numero uno per climber felici e soddisfatti delle proprie mani è tenerle in acqua il meno possibile. Preferisci la doccia alla vasca, in quanto il tempo di immersione è inferiore. Usa guanti per lavare i piatti o indumenti. Non usare acqua troppo calda ed evita il contatto continuo con detergenti o prodotti indelicati.

L’obiettivo non è arrivare ad avere mani con pelle secca e dura, bensì il giusto equilibrio tra mani idratate in profondità e dall’aspetto sano, che rispondono efficacemente alle abrasioni, rigenerandosi in tempi ristretti.

scrub mani climber

Se sei solita fare scrub, fallo massimo 1 volta per settimana

L’abitudine di farsi uno scrub è ottima per accelerare la rigenerazione cellulare, eliminando le cellule morte e lasciando la pelle pulita, luminosa e piacevole al tatto. Tuttavia, considerata l’alta azione meccanica delle mani sulle prese (situazione tipica del gesto arrampicatorio, ma anche dei principali allenamenti con trave, powerball e attrezzi vari) è sconsigliato eccedere nella frequenza degli scrub alle mani. La pelle è già sottoposta a stress durante l’arrampicata: falla riposare senza ulteriori graffi e rimozioni. E  non parlo solo degli scrub alla pelle delle mani!

Infatti, che tu faccia scrub alle mani, al viso o al corpo, il prodotto per grattare via le cellule morte è comunque spalmabile con le tue stesse mani. Per cui se vuoi mantenere il tuo momento di beauty personale, fallo massimo una volta a settimana e nella stessa seduta occupati di tutte le parti da trattare. La frequenza può esser diversa se del momento della coccola se ne occupa l’estetista, in quanto le tue mani entreranno meno in contatto con prodotti sgrassanti o graffianti.

magnesite

Magnesite sì, ma lava le mani subito dopo allenamento

La magnesite liquida o in polvere è un prodotto utilizzato sin dagli albori dell’arrampicata sportiva. Consistente in carbonato di magnesio (detto comunemente gesso) che può presentarsi in forma solida a pezzetti, polverizzata finemente, con l’aggiunta di additivi o liquida, con una percentuale variabile di alcool al suo interno. Questo prodotto conferisce maggior grip alle mani, contenendo il sudore di queste durante l’attività. Funziona “asciugando” il sudore e di conseguenza (in particolar modo quello liquido) deteriora e disidrata la pelle delle mani. Usalo con parsimonia – discorso diverso è per chi soffre di iper idrosi alle mani – e lava e pulisci sempre le mani al termine dell’allenamento.

Infine, a proposito di prodotti che disidratano enormemente le mani come il magnesio liquido, ricorda che anche l’uso intenso di disinfettanti come l’amuchina seccano profondamente la pelle!

Beth Roden - Ambassador di ClimbOn

Lozioni e bar specifici per polpastrelli usurati, i prodotti miracolosi per palmi sofferenti

In commercio ci sono delle creme e lozioni specifiche per le mani di chi arrampica, sollecitate spesso e violentemente, da prese, attrito e graffi, oltre che per l’esposizione continua agli agenti atmosferici, come vento, freddo, sole che mettono a dura prova la pelle, oltre che il fisico.

Se ti alleni al chiuso regolarmente, avrai notato che la pelle delle mani risente particolarmente delle prese in plastica: infatti, per il materiale con cui sono sviluppate e per via della ruvidezza che ne conferisce grip e tenuta, le prese nelle palestre indoor richiedono frizione e attrito maggiori, i quali impoveriscono i primi strati superficiali dei polpastrelli. Ciò avviene particolarmente nelle palestre con vie di stile moderno e sportivo, in quando le prese recenti tendono ad essere più “cattive”: tacche minuscole e inafferrabili o volumoni grandi e svasi, i quali richiedono mosse più ardue e violente, come lanci e bloccaggi serrati. La tenuta di queste “maledette prese” dipende dal livello di grip, raggiunto anche “grattando via” più pelle con l’attrito. Si procurano così taglietti, pelle sensibile, vesciche e calli nelle mani, ossia nel “mezzo” più importante per i climbers!

Se da un lato avere calli sulle mani aiuta a sopportare il male e l’alta intensità di lanci e movimenti dinamici, dall’altro lato non sono più utili quando troppo spessi. In questo caso, il rischio è che i calli si tolgano del tutto e lascino un solco doloroso e lento a guarire e riformarsi. Infine, non sono nemmeno particolarmente piacevoli alla vista e per chi lavora in certi ambiti a contatto con il pubblico in cui le mani sono bene in vista, bisogna tenerne conto.

Le bar e stick di crema di ClimbOn sono fenomenali nel rigenerare la pelle, in particolare dei polpastrelli e dita della mano, in quanto pensati apposta per i/le climbers. Tutti i prodotti ClimbOn sono prodotti con ingredienti al 100% naturali ed emanano una fragranza leggera e delicata, adatta a pelli particolarmente sensibili e stressate come quelle post allenamento. L’uso di bar e creme ClimbOn una volta al giorno, dopo allenamento o prima di dormire (in modo da non “ungere” nulla se  non le lenzuola), accelera in maniera evidente la ricrescita ed il ricambio cellulare.

Le bar e stick di ClimbOn sono davvero miracolose nell’aiutare la pelle a seguito di sfregamenti intensi come trave in granito o seduta intensa al moon board, provare per credere!

skincare arrampicata fessura donne climbers

Creme per mani stressate dall’arrampicata in ambiente

Se invece le tue mani soffrono di secchezza e disidratazione dovuta principalmente agli agenti atmosferici o agli sfregamenti tipici dell’arrampicata in ambiente, come fessure, lame e stress dovuto all’uso di assicuratori non autobloccanti, le creme più adatte per rigenerare e proteggere la pelle delle tue mani sono le Kletter Retter.

Create dai climbers Steph e Dave in Germania, dopo due anni di ricerca e test sul prodotto, Kletter Retter è il marchio must have per i climber di tutta Europa, tra cui top climber come Petra Klingler, Dani Andrada, Daniel Horvath. L’utilizzo ideale è sempre dopo il lavaggio, la pulizia della cute e post allenamento, o meglio ancora, prima di dormire. Da usare con parsimonia per l’intensa idratazione che conferisce alle mani, le creme Kletter Retter proteggono da screpolature da freddo e sole e chiudono tagli e graffi in tempi brevissimi.

Per dorsi e palmi che fremono per nuove avventure!

guanti per fare sicura - protezione mani climbers
Black Diamond Crag Half Finger – Guanti da ferrata, manovre e sicura

Guanti protettivi per fare sicura e per fessure

Un altra tecnica efficace e pratica è l’uso dei guanti per far sicura. Non troppo conosciuti, i guanti per fare sicura proteggono le mani da freddo intenso e ti aiutano a gestire meglio l’assicurazione in ambiente, con mezzi come mezzo barcaiolo, secchiello o tuber e quant’altro. Generalmente, i guanti per fare sicura sono pensati anche per l’uso in fessura, evitando il diretto contatto con la roccia in zone delicate come il dorso della mano. Infine, sono una soluzione per chi soffre di iper sudorazione alle mani, assorbendo naturalmente il sudore in eccesso e contribuendo alla sicurezza dell’arrampicata.

nastro per dita arrampicata

Nastro protettivo per arrampicata indoor, in fessura o piccoli traumi

L’ultimo trick è l’uso del nastro protettivo per le mani. Il nastro per le dita di chi arrampica è utile in diverse situazioni: in primis su plastica.

Si è già detto di quanto l’arrampicata indoor sia detriorante per la pelle delle mani, in quanto “gratta via” più epitelio e comporti più stress per le mosse più atletiche. Probabilmente se stai leggendo questo articolo sai quanto è fastidioso chiudere un allenamento in anticipo per il fastidio alla pelle delle mani, e non per alta dose di ghisa! L’uso del nastro per dita permette di chiudere momentaneamente ferite e tagli, oltre che vesciche e calli dolorosi per continuare l’allenamento fino alla fine.

Inoltre, il nastro è robusto e resistente agli sfregamenti, risultando una valida alternativa per tratti di arrampicata in fessura senza l’uso dei guanti.

Infine, il nastro per dita è il tuo migliore amico per traumi lievi, di leggera entità: utilizzalo legando due dita assieme, una sana e una dolorante, bloccando così il movimento della seconda. In questo potrai continuare ad allenarti con una sorta di fasciatura e bloccaggio per il dito stressato.

 

Sestogrado – yes, we climb.