Tokyo

L’arrampicata sportiva alle Olimpiadi di Tokyo 2020

E così, dopo anni di attese e tribolazioni l’Arrampicata Sportiva farà parte del programma olimpico delle XXXII Olimpiadi a Tokyo nel 2020. Il Movimento Olimpico compie la più grande rivoluzione dalla nascita dei Giochi moderni, aprendo le porte a 5 nuovi sport senza ridurre quelli esistenti: karate, skateboarding, surfing, baseball/softball e appunto l’arrampicata sportiva.

Franco Carraro, relatore per la Commissione del CIO che si è occupata di seguire il programma olimpico di Tokyo 2020, riguardo all’Arrampicata Sportiva ha detto: “Si tratta di uno sport che rappresenta una forte e coesa comunità, soprattutto di giovani, in grado di utilizzare e maneggiare le nuove forme di comunicazione”.

 

Le discipline in gara

La competizione ai Giochi si svolgerà su 3 discipline: lead (classica salita su parete da primo da 15-25 metri), speed (lo avete mai visto? ecco qui) e boulder.

La medaglia viene assegnata a chi realizza i migliori risultati possibili nelle tre discipline, secondo quello che in gergo olimpionico si definisce “combinata” e sarà ovviamente assegnata una per gli uomini e una per le donne.

 

Atleti italiani

L’Italia potrà portare due atleti in gara, un maschio e una femmina, e sono iniziati i test per selezionarli. Ad oggi i nomi che sono i top della lista sono Stefano Ghisolfi e Laura Rogora, indiscutibilmente i più forti climber italiani di questi anni.

Laura Rogora sembra essere la predestinata per rappresentare l’Italia ai Giochi, a soli 15 anni ha già messo assieme due titoli italiani di fila in lead e boulder e ai Mondiali giovanili ha portato a casa due bronzi. Nel 2020 avrà 18 anni.

Stefano Ghisolfi, 24 anni, torinese del Gruppo Sportivo Fiamme Oro Moena, vanta due ori in Coppa del Mondo, 4 titoli italiani ed afferma in merito alla sua partecipazione: “L’arrampicata è uno sport in cui si può essere competitivi anche ad un’età relativamente avanzata, io nel 2020 avrò 27 anni e punto ad essere competitivo come oggi. Dovremo capire come adattarci al nuovo format: da piccolo io praticavo tutte le tre discipline del climbing, per cui ho un po’ di vantaggio, ma dovrò riprendere un certo tipo di allenamento e continuare a crescere agonisticamente”.

laura rogora

Laura Rogora è una delle più forti climber italiane e mondiali, ha realizzato il primo 9a femminile italiano ed è stata la seconda climber più giovane al mondo a chiudere una via di questa difficoltà.

 

Adamo Ondra

L’arrampicata alle Olimpiadi infine, tutti contenti? No, non tutti, e uno in particolare non lo è e non è “uno” qualsiasi ma Adam Ondra, il più forte climber al mondo, il quale ha da subito criticato fortemente il format della combinata per assegnare la medaglia che, secondo lui, non rappresenterebbe un criterio corretto per stabilire chi sia il migliore climber olimpionico.

Adam in particolare solleva dubbi contro una delle tre competizioni, lo speed climbing, che snaturerebbe l’anima dell’arrampicata.

Adam Ondra

Dice Ondra:

“L’arrampicata è nata sulla roccia e si pone sempre l’obiettivo di arrivare ad un top. Pur avendo una Coppa del Mondo, la Speed è una sorta di disciplina artificiale con un percoso standardizzato e questo è contro l’anima di questo sport.”

“Credo che le Olimpiadi siano una cosa grandiosa per l’arrampicata, ma onestamente non ci sarebbe soluzione peggiore che proporla nella formula della Combinata. E’ piuttosto triste vedere uno scalatore della Lead nella Speed ed uno della Speed nella Lead. Sarebbe imbarazzante per loro perché sono atleti completamente diversi.”

“Il pubblico vedrà solo performance medie a causa del formato combinato. Inoltre, lo speed non condivide lo spirito dell’arrampicata sportiva, che è nata dall’arrampicata su roccia, dove la velocità non viene presa in considerazione. Cosa si sale e lo stile è ciò che conta. Lead ed il boulder hanno questa filosofia, speed no. E non riflette nemmeno la situazione attuale: nessuno è interessato a fare tutte e tre le discipline tranne Sean (Sean McColl ndr). Perché una cosa a cui è interessata solo una persona nel mondo diventa uno sport olimpico? IFSC ha scelto il formato combinato al fine di non deludere nessuno, ma almeno io mi sento deluso. A mio parere, bisognerebbe o fare solo speed, lead o boulder, o combinare lead con boulder, che è molto meglio di una formula che comprenda tutte e tre le discipline insieme.”

Il fuoriclasse ceco esprime dubbi perfino sulla sua partecipazione, portandosi a dire: “Olimpiadi? Non saprei se partecipare o boicottarle”.

 

Comunque vada ormai i giochi sono fatti, le regole saranno quelle e ogni federazione nazionale sta selezionando i propri migliori atleti da far competere. In un mondo “complesso” come quello dell’arrampicata, in cui ognuno vuole dire come le cose devono essere fatte, sarà difficile accontentare tutti ed è probabile che il format olimpionico scontenti più di qualcuno (Reinhold Messner non ha ancora detto la sua!), ma è un inizio, una prova per portare l’arrampicata sotto i riflettori e ad una vetrina mondiale, coinvolgendo nuove masse e nuovi appassionati. Sempre che chi oggi pratica questa attività ne sia felice.