rischi alta quota

I rischi dell’alpinismo estivo

Chi non l’ha mai provato forse non puo capire quale sia la bellezza di alzarsi alle 4 del mattino per affrontare una salita su neve e roccia, in un ambiente ostile, dove bisogna ponderare ogni singolo passo e prendere in considerazione così tanti fattori per la nostra sicurezza che forse non basterebbe un topo enciclopedico intero, eppure un’alba a 4000 metri toglie il fiato… che già comunque era poco.

L’alpinismo estivo e primaverile è una disciplina outdoor in cui serve esperienza, preparazione fisica, conoscenza tecnica e corretto equipaggiamento, eppure anche quando abbiamo l’unione di tutti questi fattori qualcosa può sempre andare storto, perché siamo in balia della natura nel vero senso della parola, dobbiamo saper riconoscere da piccoli segnali quello che accadrà in futuro.

Due tipologie di rischio

Quando siamo in alta quota abbiamo due tipi di rischi: alcuni derivanti dall’utilizzo incorretto dell’equipaggiamento, da errori nelle manovre o dalle scelta di una via troppo superiore alle nostre capacità tecniche, altri invece derivano dall’ambiente in cui ci muoviamo e la maggior parte delle volte sono indipendenti dalle nostre azioni.

temporali montagna

Maltempo

In montagna, in alta quota soprattutto, il meteo cambia rapidamente. Prima di partire consultate a lungo i bollettini meteo della zona e confrontateli con la vostra tabella oraria. Prendetevi sempre un po’ di tempo di margine, spesso il maltempo può arrivare prima di quanto previsto. Mettete in conto l’opzione “tornare indietro” se le condizioni meteo non sono favorevoli e sembrano volgere al peggio… anche se sopra la vostra testa c’è ancora il sole.

 

caduta massi

Caduta di pietre

Mentre stiamo salendo una via possono cadere dall’alto pietre e massi di piccole e grandi dimensioni, anche su terreno poco ripido. La caduta di pietre è qualcosa a cui devono fare attenzione non solo gli alpinisti, ma anche chi cammina in montagna. Importantissimo sempre indossare il casco. Si può cercare di prevedere la caduta di pietre analizzando il terreno che ci circonda e evitando:

  • Di passare sotto a massi erratici e morene, falesie e pareti con roccia marcia e spaccata.
  • Attraversare punti in cui massi che cadono dall’alto possono incanalarsi, come canali, canyons.
  • Di procedere in coda ad un’altra cordata dove sono presenti rocce poco salde oppure dove la parete è mista roccia e neve marcia.
  • Quando le temperature anche in quota sono molto alte e il ghiaccio fonde.
  • Quando c’è vento forte o siamo in presenza di temporali.

 

seracchi

Caduta di seracchi

Spesso nelle vie di alpinismo si è costretti a passare sotto a seracchi. Farlo il più velocemente possibile è fondamentale, ma sempre senza andare oltre le proprie capacità tecniche e fisiche. In questi frangenti bisogna cercare di minimizzare il rischio con alcuni accorgimenti.

  • Osservare attentamente la linea di caduta e l’area di deposito per cercare di trovare delle possibili zone di sicurezza e vie di fuga.
  • Controllare che la corda sia alla giusta lunghezza per un passaggio in sicurezza e in velocità e che i ramponi siano ben allacciati.
  • Se siamo più di una cordata far passare una cordata alla volta e cercare di avere sempre il minimo numero possibile di persone esposte a un’eventuale caduta di seracchi.

 

cornici

Cornici

Come i seracchi anche le cornici possono crollare, qui la difficoltà è quella di riconoscere di essere su una cornice e soprattutto stimarne la grandezza e solidità. Diventano pericolose anche quando ci si cammina sotto. Diventa quindi importante:

  • Evitare di camminare sulla potenziale linea di caduta di una cornice
  • Valutare la solidità di una cornice osservandola da un punto sicuro come una roccia stabile o un picco.
  • Quando si cammina su una linea di cresta tenere una buona distanza dal bordo. A seconda delle loro dimensioni le conici possono collassare anche ad alcuni metri dal loro termine. Non seguite alla cieca impronte di cordate precedenti che vanno troppo vicine al bordo.
  • Se lo considerate necessario non esitate e assicuratevi creando dei punti di ancoraggio nella neve e legatevi in cordata.

 

valanghe

Valanghe

Troppo spesso si legano le valanghe solo al periodo invernale. Anche in estate, sopra ai 3.500 metri di quota è possibile incappare in situazioni valanghive, soprattutto quando le temperature sono molto alte come in questi ultimi anni.  Il semplice passaggio di un alpinista può far staccare una valanga, ma anche un semplice sluff, uno scivolamento di un po’ di neve dovuta al caldo, diventa rischioso e può destabilizzare un cordata causando una caduta che può essere fatale.

Cerchiamo sempre di conoscere la quota dello 0º termico durante la giornata, questo ci permette di avere un’idea di come e dove muoverci. Alziamo le antenne dopo un periodo di maltempo, se in valle ha piovuto, in quota ha nevicato e la neve fresca è instabile. Aspettiamo qualche giorno per salire in quota.

 

crepacci

Crepacci

Muoversi in alta quota in estate significa per la maggior parte delle volte muoversi su ghiacciaio. Durante la bella stagione i crepacci non vengono riempiti come in inverno e i ponti possono essere più fragili e pericolosi. Legatevi sempre in cordata e fate pratica con le tecniche di recupero da crepaccio. Soprattutto cercate di seguire un itinerario sicuro e conosciuto.

 

Come sempre il nostro consiglio è quello di affidarsi alle conoscenze e all’esperienza dei professionisti della montagna e delle Guide Alpine, soprattutto quando si vuole iniziare a muovere i primi passi in alta quota.