free solo

I maestri di Alex Honnold

Se avete letto il nostro articolo che parlava di Alex Honnold siete già informati dell’imminente uscita del film che racconta la sua salita in free solo di Free Rider, storica via di 1000 m gradata 5.12d, ovvero 7c. Partito alle 5.30 di mattina ha raggiungendo l’uscita alle 9.28. Tempo record di 3 ore e 56 minuti. Se volete rinfrescarvi le idee qui il trailer film dal titolo (originale!!) Free Solo.

Alex Honnold è negli ultimi anni il più illustre dei “solitari” ovvero quei climber che hanno deciso di arrampicare nel modo più pulito e rispettoso possibile, ovvero senza nessun genere di assicurazioni. Niente corda, niente imbrago, niente rinvii.

A pensarci oggi chi pratica freesolo ci appare come un pazzo scatenato, eppure se torniamo all’inizio della storia dell’arrampicata scopriamo il free solo era all’ordine del giorno. Anzi potremmo quasi dire che parte della genesi di questa disciplina dell’arrampicata deriva dalle nostre Grigne grazie a un certo Emilio Comici che faceva della progressione senza assicurazione una vera e propria filosofia.

Guardiamo indietro nel tempo e andiamo a scoprire i vecchi “Alex Honnold”.

 

WOLFGANG GULLICH E SEPARATE REALITY

Conosciamo tutti Wolfgang Gullich, anche solo per l’invenzione del pannello di allenamento, eppure non tutti sanno che il tedesco è stato uno dei primi a portare il free solo a livelli estremi completando, nel 1986, la salita di Separate Reality, una via di 20 metri in Yosemite che però presenta un tetto orizzontale di 6 metri sotto il quale si apre un vuoto di 200. Quella realizzazione, negli anni ‘80, ha davvero fatto scalpore e ci sono voluti 19 anni prima che Heinz Zak la ripetesse, seguito poi a ruota da Dean Potter, Alex Honnold e Will Stanhope.

HEAVY METAL CON DAN OSMAN

Musica metal, capelli lunghi e una via di 5c da scalare in soli 25 secondi, il tutto con uno spettacolare Dyno a due mani. Il forte climber statunitense con il suo stile da outcast e anticonformista, insieme all’omonimo Dan Potter, è colui che più si avvicina allo stereotipo del “soloist”, ma solo chi arrampica può capire quanta dedizione e allenamento ci sono dietro a una salita senza corda.

MADE IN ITALY

Anche noi in Italia abbiamo il nostro Honnold, anzi forse abbiamo qualcuno che ha ispirato Alex: Maurizio Zanolla aka Manolo. Nel 1992 alla falesia di San Silvestro in Totoga sale in free solo Masala Dosa una via gradata 8a. Non si tratta di una multipitch da 1000 metri, ma per l’epoca rappresenta un fatto storico. Manolo, considerato un vero mito nei nostri confini, all’estero non è conosciuto come dovrebbe, forse perchè essendo un vero freerider non ha mai voluto partecipare a competizioni e gare di arrampicata.

TIROLO CENTRO DEL MONDO FREE

Alexander Huber e Hansjörg Auer sono due nomi che riecheggiano forte dentro ai corridoi dell’università del Free Solo. Il primo, nel 2004, alza l’asticella salendo Kommunist, un tiro di 8b+ sulla Schleierwasserfall nel Tirolo austriaco. Il vero numero arriva nel 2007 da un giovane e longilineo climber austriaco, Hansjörg Auer, che in un giorno dal cielo plumbeo sale in meno di 3 ore la Via Attraverso il Pesce in Marmolada, un viaggio su roccia lungo 850 metri con passaggi fino al 7b+. Questa salita rappresenta lo sdoganamento delle vie multipitch in free solo.

UELI E GLI SPEED RECORD     

Se spostiamo un attimo lo sguardo dalla solida roccia estiva alle vette innevate delle Alpi e soprattutto su quelle scure e fredde pareti Nord ecco che scopriamo che il free solo può essere considerato anche in ambito alpinistico. Come non rimanere impressionati dalle immagini di Ueli Steck, the Swiss Machine, mentre corre, letteralmente, lungo la via Heckmair Route, quella storica linea che ha richiesto anni di tentativi e tre giorni interi per essere liberata. Ueli, munito solo di ramponi e piccozza, arriva in cima in sole 2 ore e 47 minuti.

Questi sono solo alcuni dei nomi che hanno scritto la storia del Free Solo, che hanno creato la base per permettere ad Alex Honnold di arrivare a salire Free Rider.

All’appello ne mancano tanti altri, ma lasciamo a voi il piacere di approfondire le storie e le imprese di altri free soloist come:  Reinhold Messner, Henry Barber, John Bachar, Derek Hersey, Peter Croft, Patrick Edlinger, Dean Potter, Michael Reardon, Michael Kemeter ed Ermanno Salvaterra.