via ferrata corno di grevo

Le 7 ferrate più dure

L’estate è periodo di ferrate. Se vuoi ingaggiarti con qualcosa di impegnativo, ti suggeriamo 7 ferrate dure e difficili, di resistenza e con tratti impegnativi.

Sono ferrate provate da noi di Sestogrado, per cui sono ubicate prevalentemente nelle Dolomiti / Alpi orientali. Se queste proposte non ti dovessero bastare e sei comunque alla ricerca di progetti ardui e fisici, la Guida delle ferrate moderne e sportive edita da Idea Montagna potrebbe fare al caso tuo. Lì trovi info dettagliate sul percorso, avvicinamento e rientro, delle principali vie ferrate dei giorni nostri con carattere sportivo, e quindi tendenti al passaggio tecnico e di forza.

Let’s start!

 

1. Via Ferrata G. Costantini 

via ferrata costantini

  • Salita priva di tratti estremamente difficili dal punto di vista del gesto atletico, ma vista l’attenzione e la resistenza continua richieste per almeno 11 ore di percorso complessivo, è considerata da molti la via ferrata più dura in assoluto
  • Tempi complessivi: 11h 30′, di cui:

-1h attacco

– 9h 30′ la ferrata

-1h discesa

  • Dislivello complessivo 1278m, di cui:

– 1028 m la sola ferrata

  • Zona: Dolomiti di Zoldo

 

Stiamo parlando della ferrata da sempre considerata la più dura per antonomasia. Tecnica, forza, resistenza, adattabilità ad un ambiente roccioso e selvaggio, esposto e senza punti di fuga (a parte quello dopo i primi metri) rendono la Costantini una ferrata impegnativa sotto tutti i punti di vista.

Non ci sono tratti estremi da un punto di vista atletico e particolarmente difficili durante il percorso, mentre il tempo a disposizione e l’energia fisica e mentale segnano l’esito dell’avventura.

Oltre al giusto allenamento e preparazione fisica, vi consigliamo il pernottamento al rif. Carestiato, in modo da poter partire freschi e con un buon vantaggio sul buio, oltre che sul possibile affollamento e rischio di caduta rocce dall’alto. Vista la continuità, è consigliato avere con sé una longe per riposare, zuccheri e sali minerali, se praticata in estate.

Il celebre traverso, a suo tempo considerato come il punto-chiave, ora non è più un problema, mentre i tratti più impegnativi sono quelli finali prima della vetta. La discesa non è particolarmente impegnativa o esposta, ma è lunga e maggiormente pericolosa, vista la fatica accumulata durante la salita.

L’impegno fisico complessivo è infatti rilevante, perché in condizioni normali, con le pause necessarie (ma senza esagerare), per il giro completo da Passo Duran si possono impiegare 10-11 ore, di cui almeno 7-8 in ferrata, anche se non tutti accompagnati dal cavo.

In caso di dubbio legato alla percorribilità stessa, causa temporali nei giorni precedenti o altro, consigliamo di telefonare al rifugio Carestiato per conoscere le condizioni aggiornate del tracciato prima della partenza.

 

2. Via Ferrata Rino Pisetta, Piccolo Dain

via ferrata pisetta

  • Estremamente difficile, in particolare la prima metà
  • Tempi complessivi 4h 45′ , di cui:

-45′ avvicinamento

-2h solo la ferrata

-2h ritorno

  • Dislivello complessivo: 710m, di cui:

-400m la ferrata

Zona: Prealpi Gardesane

 

La via ferrata Pisetta risulta estremamente dura e difficile, per esposizione, ridotti appoggi artificiali e percorso atletico. In particolare, i 3 tratti su placca verticale molto esposta mettono a dura prova i frequentatori, lasciando però tanta soddisfazione e ricordi di panorami eccezionali a chi la affronta con preparazione e allenamento.

Frequentabile anche nelle mezze stagioni, lontani dal periodo della neve, in quanto il punto più alto raggiungibile sono 942 m.

via ferrata pisetta

Letteralmente a picco sul lago di Toblino!

 

3. Via Ferrata I Magnifici 4

via ferrata i magnifici 4

  • Molto difficile con passaggi estremamente difficili, in particolare nella grotta
  • Tempi complessivi: 4h 30′, di cui:

-30′ attacco

-2h 30′ la ferrata

-1h 30′ discesa

  • Dislivello complessivo 586m, di cui:

– 365m la sola ferrata

  • Zona: Dolomiti di Fassa

 

La Via Ferrata i Magnifici 4 è dedicata ai 4 volontari del soccorso alpino, Alex, Diego, Erwin e Luca morti in Val Lasties il 26 dicembre del 2009, durante un’operazione di salvataggio.

La ferrata, moderna e sportiva, va affrontata con la dovuta preparazione tecnica e fisica, in quanto richiede forza, resistenza e adattamento all’esposizione. Doti arrampicatorie minime, tecnica e dosaggio dell’energia nei passaggi più difficili, sono richiesti per affrontare la via con serenità e calma. Essendo il percorso in parte dentro stretti canali, camini e diedri coperti alla luce del sole, la parete si trova in condizioni umida e tendente al scivoloso, quindi occorre porre attenzione ai piedi e avere nervi saldi.

Anche in questa ferrata, come nella precedente Pisetta, i primi metri sono particolarmente difficili, in modo da far “auto-selezionare” a chi intende affrontarla, offrendo la possibilità di ritirata.

Il successivo tratto, segna l’inizio vero e proprio della ferrata: sviluppato senza soluzione di continuità dalla risalita di una fessura verticale, si trova una espostissima traversata strapiombante ed una risalita verticale. Consigliamo di portare, oltre al consueto set, imbrago e casco, anche guanti per non bruciarsi le mani nel cavo di ferro e una longe per potersi riposare in sicurezza.

Se la ferrata si addice alla vostra preparazione, non ci resta che augurarvi in bocca al lupo!

 

via ferrata i magnifici 4

Una delle 3 placche verticali con poche aggiunte artificiali, arrampicabile, aerea e affascinante al tempo stesso.

 

4. Via Ferrata Gamma 2, Monte Resegone

gamma 2

  • Molto difficile con passaggi estremamente delicati
  • Tempi complessivi: 4/5h (NB: dipendono dalla scelta della via di ritorno), di cui:

-40′ avvicinamento

-2h 30′ la ferrata

-1h/2h il rientro

  • Dislivello complessivo 600m, di cui:

-400m la ferrata

  • Zona: Prealpi Bergamasche

Questa ferrata dispone della catena di sicurezza tipica delle ferrate nelle Alpi occidentali. A differenza del cavo d’acciaio, richiede moschettoni più ampi e una dose aggiuntiva di forza nelle braccia, in quanto la “mungitura” del cavo è più difficoltosa. Con la catena è più facile arrampicare con le mani sulla roccia e assicurarsi semplicemente. Come vantaggio, la catena ammortizza il possibile volo, in quanto disposta a “u”.

La via ferrata Gamma 2 è una ferrata difficile ma che offre anche spazi di riposo. Ben attrezzata con diversi ausili artificiali, in una zona interessante dal punto di vista ambientale e del paesaggio, la Gamma 2 parte con rocce arrampicabili e gradonate, per offrire solo in seguito tratti difficili ed esposti. Considerato il lungo percorso, che tra avvicinamento, ferrata e rientro richiede tra le 4 e le 5 ore senza pause, è da calcolare minuziosamente la propria condizione ed esperienza. Il bello della via ferrata Gamma 2 è la non continuità di passaggi duri, intervallati da sentierini, creste attrezzate e tratti meno verticali ma comunque su terreno delicato e instabile; il che la rende pienamente godibile, senza correre e con possibilità di affrontarla con i dovuti riposi. Il suo alternarsi con tratti di arrampicata “pura” e verticale a zone più camminabili, permette di immedesimarsi nel contesto e di godere della natura delle alpi lecchesi.

 

Dopo mesi di chiusura necessari all’adempimento di lavori di manutenzione e riqualificazione, hanno riaperto il 20 marzo 2022 le ferrate Gamma 1Gamma 2 e Corna di Medale (Monte di San Martino). Gli interventi hanno visto la installazione di nuovi chiodi, catene, scale, staffe e ponti aerei.

via ferrata gamma 2

Foto di uno dei passaggi più iconici della ferrata: il traverso esposto, prima a dx e poi a sx.

 

5. Via Ferrata Tabaretta

Via ferrata Tabaretta

  • Difficoltà tecniche elevate in un contesto di alta montagna delicato ma mozzafiato
  • Tempi Complessivi di 5h 45′, di cui:

– 1h 45′ avvicinamento

– 2h solo la ferrata

– 1h ritorno

  • Dislivello complessivo: 720m, di cui:

– 500 m la ferrata

Gruppo Montano: Ortles

 

La via ferrata Tabaretta è situata nella zona delle Ortles e Cevedale, in un contesto panoramico mozzafiato, quanto da saper affrontare con la giusta preparazione fisica e mentale. La ferrata è molto impegnativa e non sono possibili vie di fuga, il che rende la preparazione atletica e la consapevolezza prima di affrontarla punti cruciali per poterne godere in serenità. La sicurezza è come sempre relegata all’assicurazione sul cavo metallico, mentre la progressione è piuttosto di stampo classico: non sono presenti catene, gradini, pioli o strumenti artificiali per piedi o mani. E’ possibile portarsi ed utilizzare scarpette da arrampicata per godere dei passaggi di aderenza sulla parete.

La salita si snoda lungo la parete verticale, con tratti strapiombanti, che divide il rifugio Tabaretta dal rifugio Payer e termina nei pressi della vetta della Punta Tabaretta.
L’ambiente sui 3000 metri è spettacolare, la via è esposta e verticale e offre sguardi unici sulla parete nord dell’Ortles.

Via ferrata Tabaretta

E’ consigliabile effettuare una telefonata ai rifugi Tabaretta e Payer, oltre che per le consuete info sullo stato di sentieri e ferrata, anche per informarsi sull’eventuale innevamento in parete, in particolare per le mezze stagioni.

 

6. Via Ferrata E. Arosio – Corno di Grevo

via ferrata corno di grevo

  • Ferrata lunga ed emozionante, difficile con qualche passaggio più impegnativo e contestualizzata in un ambiente severo
  • Tempi complessivi di 7h 15′, di cui:

– 1h 45′ avvicinamento

– 3h solo la ferrata

– 2h 30′ ritorno

  • Dislivello complessivo: 1200m, di cui:

– 500m la ferrata

Gruppo Montano: Adamello

La via ferrata al Corno di Grevo rappresenta un percorso di grande soddisfazione in tutto il suo sviluppo, contestualizzata in un ambiente unico, severo e selvaggio come quello dell’Adamello.

La ferrata si situa in un contesto aspro e abbastanza isolato, contando un avvicinamento abbastanza lungo, di un tempo di salita comunque di 3 ore e infine di un ritorno da non sottovalutare, in lunghezza e difficoltà d’ambiente. La ferrata al Corno di Grevo ha la sua particolarità nell’arrampicabilità della stessa, che non dispone di troppi appigli artificiali, lasciando godere la salita in sicurezza con cavo d’acciaio e la bellezza del gesto atletico e del panorama. Anche la breve discesa attrezzata, parte della via stessa, non è da sottovalutare: un po’ perché la disarrampicata non è sempre un movimento naturale, un po’ per la lunghezza dell’itinerario complessivo che richiede 7 ore piene, senza pause.

Inoltre, se il ferratista desidera ardentemente la salita in vetta, dovrà proseguire il percorso oltre la fine della via ferrata, con un dislivello aggiuntivo di qualche decina di metri. Va tuttavia considerato che l’ultimo tratto è esposto e non attrezzato per l’assicurazione.

Dal 2017 le attrezzature sono state completamente sostituite. Come già specificato la ferrata non raggiunge la vetta del Corno di Grevo ma si ferma qualche decina di metri più in basso. La prosecuzione, con passo sicuro, alla vetta non è nulla di proibitivo però è giusto tenere in considerazione che il percorso non è attrezzato. Informarsi presso il rifugio Lissone, ovviamente sulle condizioni generali del percorso ma in particolare sull’eventuale presenza di neve ad inizio stagione nel canale di ritorno dal Forcellino Rosso.

via ferrata corno di grevo

 

7. Via Ferrata Cascata di Stuller, Wasserfall

stuller

  • Passaggi impegnativi, salendo fianco a fianco la cascata
  • Tempi complessivi di 4h 30′, di cui:

– 30′ avvicinamento

– 2h 30′ solo la ferrata

– 1h 30′ ritorno

  • Dislivello complessivo: 700m, di cui:

– 400 m la ferrata

Gruppo Montano: Alpi Retiche

La parte più impegnativa della Via Ferrata Cascata di Stuller è quella centrale, una ripida salita che costeggia la ruggente cascata: un must di brivido e adrenalina per gli appassionati di vie ferrate. I cavi di sicurezza accompagnano la salita per tutto il percorso, guidando alla scoperta di una delle cascate più alte d’Italia, composta da due singole cascate per un totale di 342 metri di altezza.

Sono necessarie un’ottima condizione fisica generale, oltre che resistenza, dosaggio della giusta energia nelle braccia e gambe ed infine tecnica arrampicatoria di base, per potersi godere l’avventura in sicurezza e soddisfazione. La ferrata Cascata di Stuller combina sezioni di camminata e via ferrata con sezioni verticali ed a strapiombo molto dure. Si può evitare il tratto estremamente difficile seguendo l’itinerario principale; ma una volta intrapresa è sconsigliato tornare indietro verso l’alternativa facile, in quanto scivoloso e più delicato di quello che può apparire in partenza.

ferrata cascata stuller

In dettaglio, uno dei passaggi in traverso leggermente strapiombanti, con pochi appigli naturali per i piedi.

Infine, a differenza delle precedenti, la via ferrata in questione offre una via di fuga oltre la parte iniziale del percorso, a circa due terzi. Lì si può prendere un sentiero per Stulles o scendere a Moso, e così concludere il percorso.

 

Sestogrado – yes, we climb.