the dawn wall

I film da vedere prossimamente su questi schermi

Si avvicina il periodo natalizio ed è in questa stagione che escono nelle sale i film più importanti dell’anno e nei confronti dei quali si hanno molte aspettative. Non facciamo eccezione neanche noi climber, nelle prossime settimane infatti è attesa l’uscita di due film di cui si parla da mesi, considerati dalla critica i “must see” di quest’anno, veniamo al primo:

Arriva in Italia l’attesissimo film “The Dawn Wall” che racconta l’avventura di Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson nello scalare la big wall più dura al mondo.

Il film è interessante perché non è la “solita” storia di un’impresa alpinistica seppur estremamente ardita, ma perché contiene una narrazione nella narrazione: nel gennaio 2015 Tommy Caldwell e Kevin Jorgeson scalano i 915 metri del Dawn Wall, una via fino a quel momento ritenuta impossibile. Ma per Caldwell si trattava di molto più di una scalata. È stato il culmine di una vita definita superando gli ostacoli. All’età di 22 anni fu preso in ostaggio dai ribelli in Kirghizistan. Poco dopo perse il dito indice. Quando il suo matrimonio è andato in pezzi, è sfuggito al dolore concentrandosi sullo straordinario obiettivo di scalare la Dawn Wall. Tra dedizione e ossessione, Caldwell e Jorgeson trascorrono sei anni meticolosamente pianificando la via. Nel tentativo finale, in diretta mondiale, Caldwell si trova di fronte a un momento decisivo: abbandonare il partner per realizzare il suo sogno, o rischiare il successo per il bene della loro amicizia?

L’uscita in alcuni cinema italiani è prevista per fine novembre attraverso il circuito UCI Cinemas

 

L’altro film da andare a vedere è Free Solo, che racconta  la scalata in free solo di Alex Honnold, il più forte di sempre in questa disciplina; è prodotto dal National Geographic e diretto dal documentarista E. Chai Vasarhelyi e dal fotografo e regista Jimmy Chin, considerati i migliori operatori nella regia di film outdoor. La via scalata da Honnold si chiama Freerider. La via è già molto difficile da scalare normalmente, protetti con le corde, tanto che prima di Honnold nessuno aveva mai provato a salirla slegati perché era considerato impossibile. La parete è lunga circa 900 metri e Honnold, che ha 33 anni, ci mise circa quattro ore per percorrerla tutta. Dopo che ci riuscì il New York Times scrisse che la sua impresa «avrebbe dovuto essere celebrata come una dei più grandi traguardi atletici di ogni tipo, di sempre».

Dopo l’arrampicata, Honnold disse: «Anni fa, quando pensai per la prima volta alla free solo di Freerider, c’erano una mezza dozzina di punti che mi facevano pensare “oddio, questo fa paura”, ma poi ho allargato la mia comfort zone fino a quando quegli obiettivi che sembravano totalmente folli sono diventati possibili». Tommy Caldwell – che è protagonista di The Dawn Wall ma ha anche aiutato Honnold a prepararsi a Freerider – disse che la sua impresa su El Capitan stava all’arrampicata così come l’allunaggio sta all’esplorazione spaziale. C’è anche un momento, nel film, in cui Caldwell dice a Honnold che, secondo lui, ha grandi probabilità di morire.

Al Box Office Usa Free Solo ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 5,2 milioni di dollari e 954 mila dollari nel primo weekend, a breve è attesa la programmazione e la distribuzione nelle sale italiane.

 

Sia di Free Solo che di The Dawn Wall si dice che siano tecnicamente molto ben fatti, oltre a raccontare storie oggettivamente fuori dal comune. The Dawn Wall racconta un’impresa meno estrema (perché in arrampicata libera, cioè con le corde) ma altrettanto notevole ed è un po’ più allegro rispetto a Free Solo (in cui tutti sono oggettivamente preoccupati per la possibile morte di Honnold) e racconta soprattutto l’ostinazione di voler portare a termine una scalata considerata quasi impossibile.

Free Solo racconta l’impresa (strapiombi, muscoli tesi, grandi inquadrature, momenti di panico) ma soprattutto la sua preparazione e probabilmente per quelli a cui piacciono i documentari di avventura e adrenalina, forse non esiste di meglio.

The Dawn Wall vale la pena vederlo anche solo per conoscere un po’ di più la storia di Caldweel, che iniziò ad arrampicare a 6 anni, quando suo padre lo portò su una parete considerata proibitiva anche per un adulto e che nel 2000 fu rapito insieme ad altri tre alpinisti in Kirghizistan e riuscì a fuggire dopo aver spinto un rapitore giù da un dirupo.