fattore di caduta

Il fattore di caduta, spiegato!

A chi ha fatto un corso CAI o ai climber che si sono documentati sulle forze che entrano in gioco nei voli in attività alpinistica sarà apparso prima o poi questo elemento alieno, che ci riporta agli esercizi di matematica, che mentre voliamo ci spinge in una frazione di secondo ad effettuare calcoli di fisica per stabilire esattamente quale algoritmo nascerà dal nostro volo… insomma stiamo parlando del FATTORE DI CADUTA.

Il fattore di caduta è un valore, un numero, che ci da una buona idea della severità e di quanto violento sarà il nostro volo. Gli elementi per valutarlo sono due: la lunghezza del volo e la lunghezza della corda deputata all’assorbimento.

Quando si vola si subisce una forte accelerazione e mano a mano che si acquista velocità, si acquisisce energia cinetica. Più il volo è lungo e più aumenta l’energia cinetica che, in qualche modo, deve essere assorbita per frenare la caduta. Il “qualche modo” sostanzialmente è il lavoro che fa la corda allungandosi.

Più corda c’è tra l’assicuratore ed il climber significa che ci sarà più corda ad assorbire il volo, quindi:

1) volo lungo con poca corda: fattore di caduta elevato, shock d’arresto.

2) volo corto con tanta corda fuori: fattore di caduta basso, volo morbido.

 

Il fattore di caduta non è l’unica unità di misura della severità di un volo, ci sono altri fattori che incidono, quali gli attriti che si generano nello scorrimento della corda nei rinvii, azione dinamica dell’assicuratore (il fattore di caduta per essere definito in modo “esatto” deve verificarsi a “corda bloccata”), comunque per semplificare le cose ecco uno schema riassuntivo di fattori di caduta che si possono verificare in base a diverse situazioni:

fattore di caduta

1 – nella prima situazione, in cui non sono posizionati rinvii, si vola per 20m, con 10m di corda fuori: fattore di caduta 20/10=2

2 – nella seconda situazione c’è un rinvio posizionato ad 1 metro dall’assicuratore quindi si vola per 18m con 10m di corda fuori: fattore di caduta 18/10=1,8

3 – nella terza situazione c’ un rinvio a 5 metri dall’assicuratore quindi si vola per 10m con con 10m di corda fuori: fattore di caduta 10/10=1

4 – nella quarta situazione (la più auspicabile) c’è un rinvio a 5 metri dall’assicuratore ed uno ad 8 metri quindi il climber fa un volo di 4m con 10m di corda fuori: fattore di caduta 4/10=0,4

Fattore di caduta non elevato significa, minore forza d’arresto per il climber che vola, minore “attrazione” verso l’alto del climber che assicura, minore stress sull’attrezzatura, corda, sosta, catena di assicurazione ed in generale significa maggiore sicurezza.

Fatto salvo ciò, il fattore di caduta non è sempre l’elemento principale di cui tenere conto quando si deve valutare una potenziale caduta. Quando per esempio, si è vicini al terreno o si rischia di impattare contro sporgenze della roccia in caso di volo, l’elemento a cui fare più attenzione è la lunghezza stessa del volo ed in quale punto ci porterà ad atterrare.

 

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