valley uprising

Valley Uprising

Un areo colombiano pieno di droga che si schianta sulla montagna e che viene scoperto dalla polizia solo sei mesi dopo i climber locali, la prima ascesa di El Capitan, in 28 giorni, portata a termine da un climber con problemi di alcolismo che si è portato in parete più bottiglie di whisky che scorte di cibo, arrampicatori che si nascondono dentro alle grotte per sfuggire al divieto che impone di soggiornare non più di 7 giorni nella valle.

Se non hai mai sentito queste, come altre storie sullo Yosemite, allora devi guardare Valley Uprising.

Valley Uprising è un lungometraggio di 90 minuti prodotto dalla Sender Films, vincitore del BANFF Mountain Film Festival del 2014 che ripercorre la storia alpinistica dello Yosemite dalla sua nascita nei primi anni 20 fino ai giorni nostri.

Lo Yosemite sta all’alpinismo americano, come nessun altro luogo sta all’alpinismo europeo. E’ stata la culla dell’alpinismo anni 50/60 in cui personaggi come Yvon Chouinard, fondatore di Patagonia, facevano la comparsa; ha visto il nascere dell’arrampicata atletica e muscolare, ha visto la comparsa della prima climber donna, Lynn Hill, ad effettuare la prima salita in libera della via The Nose su El Capitan.

Si arriva fino ai giorni nostri con le interpretazioni dell’arrampicata più estrema, con la testimonianza più che mai intensa, dopo la sua morte, del compianto Dean Potter fino al free soloist più famoso e forte dei giorni nostri Alex Honnold.

Valley Uprising non è solo un film per capire le radici dell’alpinismo made in USA ma anche per comprendere come questo si fonda negli anni con i vari movimenti culturali, dal periodo pacifista durante la guerra del Vietnam, all’edonismo anni 80 alla cultura degli sport estremi.

 

Il film è distribuito dalla Sender Films